I dati Bankitalia di agosto e Abi di settembre mostrano che alle imprese in un anno è mancato il 5-6% dei fidi, oltre 60 miliardi: ma alle micro e alle piccole aziende va molto peggio. Gli artigiani di Mestre (Cgia) per le realtà sotto i 20 addetti stimano infatti l’8,7% di credito in meno.
Il Fondo, gestito da Mcc – come scrive Repubblica Affari & Finanza – è da un triennio la porta principale di accesso ai prestiti per oltre un milione di Pmi, che impiegano 10 milioni di italiani. Un pezzo di Paese per cui, tuttavia, il calo dei crediti “garantiti” nell’ultimo anno è il 23% – 10 miliardi in meno – e del 31% per imprese fino a 10 addetti.
Tra marzo 2020 e giugno 2022 il Fondo ha garantito 257 miliardi di prestiti. Oggi, a più di un anno dalla fine del preammortamento di 24 mesi che a molti debitori permise di ripagare solo piccole quote di interessi, restano 217 miliardi in ammortamento: una quota ingente, pari a quasi un quarto dei crediti erogati dalle banche a imprese e famiglie italiane, e per cui il Tesoro è garante su un 75% medio degli importi.
Secondo le rielaborazioni di Kpmg sui dati del Fondo Mcc, incrociate con le stime di Nsa e di Cerved, le “chiamate di garanzia” delle banche sono per ora limitate e molto inferiori alle riserve stanziate nei conti pubblici. Una presentazione del 19 ottobre di Domenico Torini, partner di Kpmg, stima 24 miliardi di accantonamenti per il Fondo Mcc (l’11% degli importi garantiti), a fronte di 8 miliardi di “eventi di rischio”, che si verificano quando l’impresa debitrice ha saltato almeno tre rate.